Quiz Licenza Esercizio Venatorio - Regione Veneto

Quiz interattivi tratti dalla banca dati elaborata per la prova scritta dell'esame di abilitazione all'esercizio dell'attività venatoria della Regione Veneto, elaborata dalla Giunta regionale, Unità Coordinamento e gestione ittica e faunistico venatoria della sede territoriale di Padova.

Quesiti random: BANCA DATI ESERCIZIO VENATORIO 1-200

L'ordine delle risposte viene modificato di volta in volta, in maniera da consentire una ripetizione dell'esercitazione.

167. In che misura percentuale il territorio agro-silvo-pastorale di ogni regione è destinato a protezione della fauna selvatica?

Nella misura che va dal 10 al 20 per cento; da tale percentuale sono escluse le zone (ad esempio, quelle comprese nel raggio di cento metri da immobili, fabbricati, etc.) nelle quali comunque la caccia è vietata. La misura massima globale è del quindici per cento; in detta quota entrano a far parte i fondi chiusi. La misura, stabilita dalla legge, va dal 20 al 30 per cento; fa eccezione il territorio delle Alpi, che è destinato a protezione della fauna in una misura percentuale minore.

103. Nella pratica venatoria alla fauna selvatica acquatica, la legge consente l'uso di richiami vivi?

Trattandosi di fauna selvatica pregiata, la caccia agli animali acquatici deve essere esercitata senza l'uso di richiami vivi. Nella caccia agli acquatici è consentito usare richiami vivi provenienti da allevamento. Per l'esercizio venatorio alla fauna selvatica acquatica è consentito dalla legge usare esclusivamente animali impagliati e stampi.

39. I piani di assestamento e di abbattimento condizionano la caccia nelle aziende faunistico-venatorie?

Si, per esplicita disposizione della legge. No. L'esercizio del diritto di caccia è indipendente da tali piani. Dipende dal Direttore-concessionario, che decide dopo aver sentito l'Assemblea dei soci.

152. Il regolamento di attuazione del piano faunistico-venatorio regionale può prevedere indici di densità venatoria inferiori a quelli stabiliti dal M.A.F. (Ministero Agricoltura Foreste)?

Tale potestà è attribuita all'organo di gestione degli Ambiti territoriali di caccia. È la Provincia che stabilisce l'indice di densità venatoria, in proporzione all'estensione territoriale di ciascun Ambito territoriale di caccia; è quindi possibile che esso risulti anche inferiore al rapporto cacciatore/territorio fissato dal Mini La legge 157/'92 dispone che non possono essere previsti indici di densità venatoria inferiori a quelli stabiliti dal Ministero dell'agricoltura e delle foreste (M.A.F).

88. I fondi, con presenza di bestiame allo stato brado o semi-brado, come vengono delimitati?

Il confine dei terreni di cui trattasi viene indicato ai cacciatori mediante reticolato di altezza non inferiore ai 2 metri, e bandierine rosse triangolari. La Regione stabilisce le modalità di delimitazione perimetrale dei fondi in parola. Nei fondi considerati, la caccia, regolamentata dalla Regione, è ammessa; pertanto la delimitazione dei fondi stessi non è necessaria.

24. Al cacciatore residente in una regione è consentito l'accesso ad Ambiti territoriali di caccia siti in una regione diversa?

Si, purché lo consentano i relativi Organi di gestione. La licenza di porto di fucile per uso di caccia consente l'esercizio venatorio su tutto il territorio nazionale. No. Il cacciatore ha diritto di accesso all'Ambito territoriale di caccia costituito sul territorio in cui risiede.

137. Il cacciatore, che ha il diritto di accedere in un Ambito territoriale di caccia della regione di residenza, ha anche il diritto di cacciare, durante la giornata venatoria, in una delle forme consentite, scegliendola a suo beneplacito?

Si. La scelta della forma di caccia, fatta in relazione alle differenti opportunità che si presentano durante la giornata venatoria, è un diritto riconosciuto al cacciatore. Le limitazioni di territorio, di tempo, di specie e di carniere, imposte ex lege al cacciatore, sono controbilanciate dalla libera scelta giornaliera delle forme di caccia, che gli viene riconosciuta. Entro il termine fissato dalla legge, il cacciatore è tenuto a comunicare, alla Provincia di residenza, la propria opzione della forma di caccia, in cui egli può praticare l'esercizio venatorio, in via esclusiva.

73. La legge 157/92 ammette o vieta l'utilizzazione della civetta nella pratica dell'esercizio venatorio?

È previsto l'impiego della civetta come richiamo nella caccia agli alaudidi. Fare impiego di civette è esplicitamente vietato. L'uso della civetta può essere consentito esclusivamente nel periodo 1° ottobre 30 novembre, nella caccia da appostamento alla migratoria.

9. La Regione può vietare l'attività venatoria nei confronti di determinate specie di fauna selvatica cacciabile?

Si, per periodi prestabiliti, e sempre che lo richiedano importanti e motivate ragioni, ad esempio, connesse alla consistenza faunistica No. La fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato, e quindi solo lo Stato può consentire o vietare la caccia No. Tale competenza spetta alla Provincia e sulla base di esigenze di protezione della fauna selvatica, da individuare caso per caso

186. Il territorio delle Alpi è considerato, ex lege, zona faunistica a sé stante. L'attività venatoria è ivi regolata con norme diverse da quelle dettate per i territori di collina?

Al fine di proteggere la caratteristica fauna alpina, la Regione emana norme particolari per l'esercizio della caccia, tenendo presenti le consuetudini e le tradizioni locali. Le norme che disciplinano l'attività venatoria in zona Alpi non sono diverse dalle altre norme, salvo che per il “diritto di accesso” ai comprensori alpini, riservato ai cacciatori residenti. La caccia in zona Alpi viene disciplinata, per ciascun comprensorio, dalla competente Comunità Montana, tenuta a dettare norme uniformi a quelle che regolamentano la caccia nei territori collinari.

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